7 sono gli anni trascorsi dal 31 marzo 2008, quando Milano di aggiudicò l’EXPO 2015 contro la città turca Smirne:
86 voti a 65, costati in promozione e viaggi in giro per il mondo ben 9 MILIONI DI EURO!!!
Migliaia di ragazzi vengono fatti lavorare gratuitamente all’interno di questa macchina, ricevendo in cambio il privilegio di aver fatto un’esperienza.
Io per prima sono stata contattata dal Portale di Expo 2015 come giornalista enogastronomica per realizzare articoli GRATIS.
Tutto ciò a fronte del muro di miliardi che l’operazione genera: è una cosa indegna per un Paese che parla di rinascita e che ha assegnato molti appalti in mano ad imprese corrotte e mafia.
Ieri, all’inaugurazione del carrozzone, i veri “NO EXPO” non hanno distrutto Milano.
I veri “No Expo” stanno lottando pacificamente.
I rissosi si sono invece travestiti da finti idealisti e hanno approfittato per sfogare frustrazioni personali di una vita bieca e cieca.
Non accetto che si parli di opportunità di lavoro, perché sono stati usati soldi pubblici di un paese in ginocchio, il NOSTRO PAESE, i NOSTRI SOLDI, per fare un carrozzone ancora in cantiere aperto.
I temi sociali di Expo2015 che vertono sul preservare e nutrire il pianeta cadono rovinosamente, perché tra gli spazi espositivi sono presenti proprio quelle multinazionali che utilizzano tecniche agricole invasive, ogm, sfruttamento del lavoro e dell’ambiente.
Io voglio poter continuare a lottare contro il precariato e non svendermi perché Expo fa figo.
Io sono con quelli che la ricchezza la fanno partire dal basso, costruendo quotidianamente il loro futuro, nel rispetto della terra e dell’ambiente.
Il CIBO è tutta un’altra storia.
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