Ciao, sono Claudia Annie e ho scoperto di avere l’ENDOMETRIOSI, una malattia cronica dell’apparato riproduttivo, nel 2017, ma in realtà la #malattia è dentro di me da molti anni.
I MEDICI COMPETENTI mi hanno salvata.
Oggi finalmente ho deciso di raccontarvi TUTTA LA MIA STORIA in un VIDEO, affinchè possa essere utile ad altre donne che, come me, stanno affrontando vie crucis interminabili senza avere diagnosi e salvezza.
I MEDICI COMPETENTI mi hanno salvata.
Oggi finalmente ho deciso di raccontarvi TUTTA LA MIA STORIA in un VIDEO, affinchè possa essere utile ad altre donne che, come me, stanno affrontando vie crucis interminabili senza avere diagnosi e salvezza.
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3 donne su 10 sono affette da endometriosi, una malattia cronica originata dalla presenza anomala di tessuto endometriale fuori dall’utero, con conseguente infiammazioni e sanguinamenti che portano a cisti, aderenze e noduli nelle ovaie, ma anche in altri punti o organi come vescica, vagina, intestino, retto ed altri ancora.
Ciao, sono Claudia Annie, ho 35 anni, sono pugliese, vivo in Emilia Romagna, lavoro come giornalista e ho scoperto di avere l’endometriosi solo nel dicembre 2017.
Dico “solo”, perché in realtà la malattia è dentro di me da molti anni.
Io sono una malata asintomatica, perché non ho mai avuto cicli mestruali ballerini, abbondanti e con dolori, mai avuto disturbi durante l’ovulazione, nè problemi durante i rapporti, mai nulla di nulla.
La mia storia è iniziata con il matrimonio. Dopo un anno sabbatico, 4 anni fa con il mio Michele ho deciso di provare ad avere un bambino e coronare uno dei nostri sogni di famiglia.
Durante i primi mesi, l’attesa e l’emozione erano sempre presenti a farci compagnia.
Man mano che il tempo passava, però, la situazione ogni mese era sempre la stessa.
Man mano che il tempo passava, però, la situazione ogni mese era sempre la stessa.
Tutti mi dicevano “siete stressati, dovete prendervi una vacanza”. Oppure mi davano consigli pratici, come quelli di prendere integratori miracolosi o assumere posizioni particolari dopo i rapporti, per favorire l’attecchimento.
Dopo 8 mesi abbiamo deciso di cominciare a fare degli accertamenti, prima quelli di routine da vari ginecologi, e poi quelli approfonditi nel centro di infertilità, facendo qualunque cosa potesse aiutarci, ma niente: tutto restava immobile.
Continuavano a dirci ogni volta:
“siete sanissimi entrambi; fate parte di quel 10% di coppie che hanno un’infertilità senza causa, perché la medicina ginecologica non ha fatto dei passi tali da permettere a noi ginecologi di comprendere le cause della vostra infertilità di coppia”.
“siete sanissimi entrambi; fate parte di quel 10% di coppie che hanno un’infertilità senza causa, perché la medicina ginecologica non ha fatto dei passi tali da permettere a noi ginecologi di comprendere le cause della vostra infertilità di coppia”.
Queste frasi assurde continuavano a ronzarmi in testa e ogni giorno mi spronavano sempre più a pensare:
“che ci sia qualcosa è molto palese: devo riuscire a trovare il medico che lo capisca”.
E così, per 4 anni è andato avanti il mio calvario, da un ginecologo all’altro: visite, analisi, prelievi, ecografie, lavaggi delle tube. Ho fatto praticamente tutto, ma niente. Nemmeno il famoso Ca125 era alterato. Ero pronta ormai psicologicamente alla fecondazione artificiale, quando un giorno una mia cara amica mi dice:
“Hai provato tutti i ginecologi del mondo: perché non provi ad andare dalla mia amica?
È molto brava e soprattutto usa un ecografo 3D; magari riesce a vedere cose che altri non vedono.”
È molto brava e soprattutto usa un ecografo 3D; magari riesce a vedere cose che altri non vedono.”
Prenoto subito e durante la visita la ginecologa immediatamente si accorge che ho l’endometriosi.
Sapevo già cosa fosse. Ho diverse amiche che ne soffrono, quindi non mi sono spaventata.
Mi sono detta: “Finalmente so cosa ho e forse posso fare qualcosa per salvarmi”.
Mi sono detta: “Finalmente so cosa ho e forse posso fare qualcosa per salvarmi”.
Sono andata sul sito dell’Ape Onlus, ho contattato la Presidente, una donna che stimo molto, e ho chiesto a chi potessi rivolgermi per una visita specialistica.
Ad oggi io ho un’endometriosi severa al 4°stadio con organi interessati. Sono stata operata a maggio nell’Ospedale S.Orsola, dove un’equipe di professionisti nella cura della malattia mi ha salvato la vita.
Mi sono stati tolti un nodulo tra retto ed intestino, un nodulo in vescica, una cisti nell’ovaio destro, la tuba di sinistra, millemila aderenze fittissime, ma ho mantenuto intatto il mio sorriso.
Sì, io sono entrata in sala operatoria col sorriso e sono uscita col sorriso, perché consapevole di aver affidato la mia vita nelle mani migliori.
Quando sono uscita dall’Ospedale, ho scelto di diventare Volontaria attiva APE, perché l’endometriosi è una patologia molto diffusa, eppure poco conosciuta anche tra gli stessi ginecologi, che spesso sottovalutano le sue implicazioni.
Credo che la conoscenza della malattia possa aiutare ad intervenire in tempo e prevenire problemi peggiori.
Credo che la formazione dei medici, possa fornire loro le conoscenze necessarie ad individuare l’endometriosi nelle loro pazienti, così da evitare alle donne lunghe sofferenze e vie crucis tra vari specialisti prima di giungere alla diagnosi.
Dolori durante i rapporti sessuali, dolori lombari cronici ed inspiegati, stitichezza alternata a diarrea, sciatalgia presente durante la fase mestruale, o come me infertilità inspiegata, potrebbero essere tutti sintomi legati all’endometriosi.
Fare informazione crea consapevolezza e questa è la mia missione.
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