Perugino doc, è stato impastato con acqua e farina nel forno di famiglia, luogo magico in cui fin da piccolo ha potuto conoscere e provare il duro mestiere del fornaio acquisendo i fondamenti dell’arte bianca (dal lievito “padre” Pippo e dal lievito “madre” Bruna).
Sto parlando del grande Maestro Panificatore ANDREA PIOPPI, conosciuto da tutti come “Libero Impastatore“®.
Ho conociuto Andrea a gennaio, durante il Sigep 2016, fiera in cui abbiamo lavorato fianco a fianco, presentando diversi Cooking Show.
Oggi voglio farlo conoscere a tutti voi, tramite un’intervista, nella quale scoprirete molte curiosità interessanti sulla vita di questo grande professionista.
Buona visione!
Oggi voglio farlo conoscere a tutti voi, tramite un’intervista, nella quale scoprirete molte curiosità interessanti sulla vita di questo grande professionista.
Buona visione!
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- 1) A cosa devi il tuo amore per la cucina e per la panificazione?
Andrea: sono nato e cresciuto in un forno.. impastato con la farina da sempre.
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- 2) Chi ti ha insegnato quest’arte? Quali sono stati i modelli a cui ti sei ispirato?
Andrea: sicuramente i miei genitori, ma anche i personagi famosi del passato, come Galileo Galilei, il primo scenziato della storia: studiando la loro vita ho scoperto un nuovo punto di vista.
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- 3) Quale tra i Maestri e Chef più famosi reputi più grande nel campo della ristorazione e panificazione?
Andrea: il mondo e pieno di maestri, o meglio di personaggi, che vogliono insegnare. I più grandi li ho incontrati soprattutto nel lavoro duro di tutti i giorni: da loro, donne e uomini, ho imparato molto.
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- 4) Quali sono i tuoi ricordi più vividi di te da bambino legati al cibo?
Andrea: mio padre e mia madre nel forno a lavorare e creare. Io assaggiavo e mi sporcavo sempre di farina… Gli odori li sento ancora.
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- 5) Come nasce una tua nuova ricetta?
Andrea: credo che non ci sia niente da inventare oramai. Con la conoscenza e la curiosità si possono personalizzare cose che in passato erano applicate in modo diverso. La ricerca, la conoscenza e l’applicazione sono sempre importanti per proporre qualche nuovo concetto di ricetta.
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- 6) Cosa non deve mai mancare nella tua cucina?
Andrea: sembrerò scontato: passione e farina.
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- 7) Cosa differenzia secondo te un semplice cuoco da un vero Chef e artista?
Andrea: come diceva San Francesco, mio grande conterraneo, il cuore, il sentimento, la motivazione, fanno sempre la differenza.
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- 8) Cosa ami maggiormente del tuo lavoro?
Andrea: il fatto di conoscere sempre nuove persone e, in qulche maniera, ogni giorno imparare e lasciare qualcosa agli altri.
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- 9) Hai mai avuto disavventure durante il tuo lavoro? Se sì, ce ne racconti una?
Andrea: parecchie. Soprattutto quando si è all’estero e non si trova nulla di quello si è chiesto per lavorare.
Potrei citare il Kosovo, dove ho operato per la Caritas dopo la guerra: si impastava in situazioni veramente critiche; oppure potrei raccontare le mie disavventure in carcere, dove parrecchi anni fa avevo messo su, insieme ad una cooperativa sociale, un centro di formazione sull’arte bianca: un giorno non avevo comunicato in tempo che avrei fatto entrare dei coltelli in aula e… beh, ci è mancato poco che non uscissi più per un bel pezzo, da quell’aula del carcere.
Potrei citare il Kosovo, dove ho operato per la Caritas dopo la guerra: si impastava in situazioni veramente critiche; oppure potrei raccontare le mie disavventure in carcere, dove parrecchi anni fa avevo messo su, insieme ad una cooperativa sociale, un centro di formazione sull’arte bianca: un giorno non avevo comunicato in tempo che avrei fatto entrare dei coltelli in aula e… beh, ci è mancato poco che non uscissi più per un bel pezzo, da quell’aula del carcere.
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- 10) Come ti definiresti in 3 parole?
Andrea: mi definirei in una parola: “liberoimpastatore”®! Ho portato in giro per il mondo il mio modo di concepire la consulenza e la formazione, nell’arte bianca.
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- 11) Qual è il tuo piatto preferito? E quello creato da te più amato dagli altri?
Andrea: gli impasti lievitati in genere. L’impasto per me è maestro di vita: ne ho realizzato una vera e propria filosofia.
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- 12) Cosa fai quando non cucini?
Andrea: studio, leggo, cammino, ascolto musica e suono le percussioni.
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- 13) Come immagini il tuo futuro?
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